ITALIA- Dengue confusa con Febbre gialla. Allerta in Abruzzo – 8 Novembre 2023
Un piccolo paese in provincia dell’Aquila (Abruzzo – Italia) è stato messo in allarme per un caso di malattia acuta virale, prima diagnosticata come Febbre gialla, ridimensionato in seguito a Dengue dopo accertamenti più approfonditi. Tutto questo dimostra quanta confusione genera una malattia poco o per nulla conosciuta, in un paese ed in una regione dove di Dengue non si è mai parlato.
Sono stati attivati dalle autorità i “protocolli di sicurezza sanitaria” previsti in questi casi. L’Istituto Spallanzani di Roma, specializzato in malattie infettive, è intervenuto per fare chiarezza e riportare la corretta linea da seguire. La donna coinvolta dalla malattia è residente nel comune di Civita d’Antino, in Abruzzo, ma vive a Roma nel quartiere già coinvolto da altri casi di dengue autoctona.
Si parla di misure precauzionali da attivare al momento della individuazione di un caso di Arbovirosi (Dengue) ma oramai questa procedura è abbastanza anacronistica. “Denunciato il caso le autorità devono attivare la “disinfestazione, così come previsto dal piano nazionale Arbovirosi”. Occorre chiudere strutture pubbliche, tra cui le scuole, per i 4 giorni successivi alla identificazione del caso per consentire la bonifica in sicurezza.
Nel caso specifico la Regione Abruzzo tranquillizza e ci tiene ad affermare che le misure sono assunte in via precauzionale, nell’attesa che si concludano le indagini di natura epidemiologica. È in corso la valutazione della presenza della zanzara Aedes nel territorio coinvolto.
Sull’argomento ci teniamo a dire che: (1) le attività di bonifica di eventuali focolai di insetti vettori (Aedes) devono essere costanti e programmate e non eseguite dopo che il fatto è avvenuto, ossia quando si manifestano casi di malattia. (2) I cambiamenti del clima portano orami a successivi cambiamenti dell’ambiente. E questo facilita la diffusione di insetti che possono portare malattie, anche sconosciute fino ad ora. (3) Questa situazione è legata a parametri climatici (temperatura ed umidità), ambientali (altitudine, acquitrini, raccolte d’acqua, stagionalità); questo vuol dire che in pieno autunno o inverno, in alta montagna, è difficile che avvenga la trasmissione; (4) la provenienza della o delle persone portatrici sane del virus ( i casi autoctoni si manifestano perché nelle vicinanze le zanzare hanno trovato persone portatrici sane del virus). (5) Le zanzare si infettano generalmente per punture multiple. E questo vuol dire che devono essere presenti gruppi di persone portatori del virus.
Tutto questo ci dice che nei paesi dove si sta affacciando questa malattia, fino ad ora squisitamente tropicale, l’informazione, la preparazione ed anche le strategie di controllo devono essere particolarmente seguite dalle autorità sanitarie. La guardia deve essere costante e diventare abitudine e non eccezionalità.
Per saperne di più sulla malattia, i suoi sintomi, le forme di prevenzione e la sua diffusione nel mondo visita l’area Tutto sulla Dengue .