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Dengue in Brasile – Grave rischio

L’epidemia di Dengue in Brasile nel 2025, sebbene stia mostrando ad oggi una incidenza inferiore rispetto al record del 2024, continua a rappresentare un grave rischio per gli abitanti ed i viaggiatori che si recano nel paese ed una sfida significativa per il sistema sanitario nazionale. La ricomparsa del sierotipo DENV-3 dopo 17 anni di scarsa circolazione costituisce un motivo di particolare preoccupazione, dato il potenziale di questo ceppo di causare forme più severe della malattia e l’elevata suscettibilità della popolazione.

Il piano per lo sviluppo del nuovo vaccino brasiliano e la sua distribuzione entro il 2026 rappresenta una speranza concreta per il controllo a lungo termine dell’epidemia. Tuttavia, fino a quando la vaccinazione di massa non sarà implementata, le strategie di prevenzione e controllo delle zanzare vettrici rimangono essenziali.
Le autorità sanitarie devono mantenere alta la guardia nei prossimi mesi, soprattutto negli stati identificati come ad alto rischio. La collaborazione tra i diversi livelli di governo, le istituzioni sanitarie e la popolazione sarà cruciale per ridurre l’impatto dell’epidemia e prevenire nuovi focolai del virus. La lotta alle zanzare è la prima sfida da vincere. Solo attraverso un approccio integrato e sostenuto nel tempo sarà possibile affrontare efficacemente la sfida rappresentata dalla Dengue in Brasile.

Superato il Milione di Casi di Dengue nel 2025

Il Brasile sta affrontando una significativa epidemia di Dengue nel 2025, con il superamento della soglia di un milione di casi probabili e 668 decessi confermati. Sebbene i numeri siano allarmanti, si registra una diminuzione della circolazione del virus rispetto all’epidemia record del 2024. Particolarmente preoccupante è la ricomparsa del sierotipo DENV-3, assente come ceppo predominante dal 2008.

La situazione epidemiologica attuale

Secondo gli ultimi dati ufficiali, il Brasile ha registrato 1.010.833 casi probabili di Dengue dall’inizio del 2025 a fine marzo, con 668 decessi confermati e ulteriori 724 morti ancora in fase di indagine. Il coefficiente di incidenza a livello nazionale è attualmente di 475,5 casi per ogni 100.000 abitanti. Questi numeri, sebbene significativi, rappresentano un miglioramento rispetto alla devastante epidemia del 2024, quando nello stesso periodo erano stati segnalati oltre 4 milioni di casi probabili e 3.809 decessi.

Nelle prime dieci settimane del 2025, il Brasile ha registrato 533.420 casi di Dengue, con un calo del 73% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa diminuzione potrebbe essere attribuita alle intense campagne di prevenzione implementate dopo l’epidemia record del 2024, quando il paese ha registrato complessivamente oltre 10 milioni di casi e quasi 7.000 vittime.

La distribuzione demografica dei casi mostra una maggiore incidenza nella fascia di età tra i 20 e i 29 anni, seguita dai gruppi di età 30-39, 40-49 e 50-59 anni. Le donne rappresentano il 55% dei casi, mentre gli uomini il 45%. Per quanto riguarda l’etnia, i bianchi costituiscono il 50,4% dei casi, seguiti dai pardos (meticci) con il 31,1% e dai neri con il 4,8%.

Gli stati più colpiti

L’epidemia di Dengue non colpisce il territorio brasiliano in modo uniforme.
Lo stato di San Paolo risulta il più gravemente colpito, con 585.902 casi in termini assoluti dall’inizio dell’anno.
Seguono gli stati di Minas Gerais (109.685 casi),
Paraná (80.285)
Goiás (46.980 casi).

San Paolo detiene anche il primato per quanto riguarda il coefficiente di incidenza, con 1.274 casi per ogni 100.000 abitanti. Seguono gli stati di Acre (888 casi per 100.000 abitanti), Paraná (679) e Goiás (639). Questa distribuzione non uniforme riflette differenze:

nelle condizioni climatiche,
nella densità abitativa
nelle misure preventive adottate dalle autorità locali.

Secondo le proiezioni del Ministero della Salute brasiliano, nel 2025 la maggior parte dei casi continuerà a concentrarsi negli stati di San Paolo, Rio de Janeiro, Espírito Santo, Tocantins, Mato Grosso do Sul e Paraná, dove si prevede un’incidenza superiore rispetto all’anno precedente.
Queste previsioni tengono conto dei modelli epidemiologici basati sui dati del 2023 e del 2024, ma non includono l’impatto potenziale della crescente circolazione del sierotipo DENV-3.

La ricomparsa del sierotipo DENV-3

Un elemento di particolare preoccupazione nella situazione epidemiologica attuale è la ricomparsa del sierotipo DENV-3 del virus della Dengue. Questo sierotipo ha mostrato un incremento significativo nelle prove positive a partire dalle ultime settimane di dicembre 2024, specialmente negli stati di San Paolo, Minas Gerais, Amapá e Paraná.

Il dato è particolarmente allarmante perché il DENV-3 non circolava come sierotipo predominante in Brasile dal 2008, lasciando quindi gran parte della popolazione, specialmente i giovani sotto i 15 anni, senza immunità specifica contro questo ceppo virale.
Durante il 2024, il sierotipo dominante era il DENV-1, che rappresentava il 73,4% dei campioni positivi analizzati.

“Stiamo assistendo a un cambiamento significativo verso il sierotipo 3”, ha dichiarato Ethel Maciel, Segretaria di Vigilanza Sanitaria, durante una conferenza stampa a gennaio 2025. “Questa è una variabile che abbiamo incorporato nel nostro Centro Operativo di Emergenza per monitorare la circolazione di questi virus”.

Il DENV-3 è considerato uno dei sierotipi più virulenti, associato a manifestazioni cliniche più gravi insieme al DENV-2. Secondo gli esperti, l’analisi filogeografica ha dimostrato che il DENV-3 circolante in Brasile corrisponde al lineage American-II, differente da quello rilevato precedentemente. Gli studi suggeriscono che i Caraibi siano stati il sito di introduzione più probabile di questo nuovo lineage, coincidente con un’epidemia di DENV-3 in Giamaica nel 2018-2019, la più grande in 40 anni, e la sua successiva rapida espansione in America Centrale.

Lo sviluppo del vaccino nazionale

Di fronte a questa situazione epidemiologica, il Brasile sta accelerando lo sviluppo di un vaccino contro la Dengue prodotto interamente a livello nazionale. Il 25 febbraio 2025, il Presidente Luiz Inácio Lula da Silva e il Ministro della Salute Nísia Trindade hanno annunciato il piano per una produzione su larga scala del primo vaccino monodose contro la Dengue completamente brasiliano.

A partire dal 2026, si prevede di rendere disponibili 60 milioni di dosi all’anno, con la possibilità di aumentare la produzione in base alla domanda e alla capacità produttiva. “In due anni, speriamo di poter vaccinare tutta la popolazione idonea (dai 2 ai 59 anni)”, ha dichiarato il Ministro della Salute durante una cerimonia al palazzo presidenziale Planalto. L’agenzia regolatrice nazionale dei farmaci brasiliana (Anvisa) sta ancora esaminando la richiesta di registrazione del vaccino sviluppato dall’Istituto Butantan, presentata a dicembre 2024.

Fattori di rischio e misure di controllo

Diversi fattori ambientali e climatici contribuiscono all’attuale epidemia di Dengue in Brasile. Il paese continua a subire gli effetti del fenomeno El Niño, che comporta temperature elevate ed estremi termici. Inoltre, il problema della siccità porta le persone ad immagazzinare acqua, spesso in condizioni inadeguate, favorendo la proliferazione delle zanzare vettrici del virus.

Le autorità sanitarie brasiliane stanno rafforzando le misure di sorveglianza, diagnosi precoce e gestione clinica dei casi per affrontare il potenziale aumento delle infezioni. La prevenzione rimane fondamentale: fino all’inizio della vaccinazione di massa, l’attenzione è rivolta al rafforzamento degli sforzi preventivi, alla sorveglianza e al potenziamento della rete sanitaria per prevenire i decessi.

Le campagne di sensibilizzazione pubblica si concentrano sull’eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare, sull’uso di repellenti e sull’importanza di consultare un medico ai primi sintomi della malattia.

In particolare, viene posta enfasi sulla necessità di prestare attenzione ai sintomi nei bambini, dato che il sierotipo DENV-3 è stato associato a manifestazioni più gravi nelle fasce d’età pediatriche.

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Bibliografia internazionale:

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