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Morto di Dengue a 14 anni
durante un viaggio in Brasile

Matteo è morto a 14 anni al termine di un soggiorno nel paese dei suoi nonni. Il soggiorno in un ambiente familiare e tante giornate felici. Le giornate passate insieme ai cugini e a tanti amici. Poi il malessere, l’aggravento e la morte.

 

Ora è chiaro per tutti, le febbri emorragiche provocate dall’infezione di uno dei 4 tipi del virus della Dengue possono uccidere anche durante un viaggio organizzato per vacanza. Questo virus, oramai diffuso nella maggior parte dei paesi tropicali ed equatoriali, è trasmesso all’uomo da un tipo di zanzara, l’Aedes, che è diffusa oramai ovunque, anche in Europa, e parliamo della tanto comune e diffusa zanzara tigre. Da Messaggero Veneto del 30 luglio ’23.

 

Matteo, il giovane friulano di 14 anni, finita la scuola era volato con la mamma in Brasile per passare un periodo di vacanza, per incontrare i nonni e gli zii nello stato del Parà, in Brasile. Da metà giugno viveva nel paese e sarebbe dovuto rientrare a fine luglio in Italia. Durante il soggiorno, come tanti, era stato punto da queste fastidiose zanzare, e ad un certo punto, da oltre 10 giorni, aveva cominciato ad accusare un malessere sempre più acuto. Prima era stato costretto a letto, a casa e quindi, peggiorando i sintomi, al ricovero presso una struttura ospedaliera, dove era stato messo sotto terapia. In pochi giorni la situazione è rapidamente peggiorata fino al decesso avvenuto il 29 luglio.

 

L’evento drammatico purtroppo conferma la pericolosità della malattia e la necessità di fare grande attenzione alla puntura degli insetti, vettori (trasportatori) del virus. Fino ad ora il controllo del territorio e della presenza delle zanzare costituiva la prima ed unica prevenzione nei confronti della malattia. Ora abbiamo a disposizione un vaccino preventivo che funziona sia nel controllare l’esplosione della malattia, che anche modulare la risposta immune secondaria, spesso pericolosa, nei soggetti che già hanno avuto la malattia. Il vaccino è stato approvato dall’FDA americana, a dicembre 22 dall’EMA europea, nel febbraio 23 dall’AIFA in Italia.

 

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Il virus della dengue, trasmesso attraverso la puntura della zanzara Aedes, nella maggior parte delle volte rimane asintomatico, senza manifestarsi in alcun modo. E questo è ciò che accade nella maggior parte delle persone, sia abitanti dei luoghi sia viaggiatori. Talvolta può manifestarsi con sintomi e forme via via più aggressive fino ad arrivare, in rari casi, al decesso. Le cure sono rivolte a risolvere i sintomi di questa risposta immunitaria ed infiammazione che può essere particolarmente violenta. Talvolta la malattia è caratterizzata da compromissione e crollo delle piastrine nel sangue, con il rischio di gravi emorragie. In questi casi le trasfusioni ed il controllo dei probabili stati di shock diventano essenziali.

In America Latina il primo semestre del 2023 è stato un periodo di crescita esponenziale e non controllata di questa malattia. In tutti gli Stati la presenza e la riproduzione dell’Aedes con la conseguente diffusione del virus, da uomo ad uomo tramite la puntura di questi insetti, è stata sorprendentemente elevata.

Il Brasile ha avuto i maggiori livelli di diffusione di questa malattia da anni, ma anche l’Argentina, il Perù e la Colombia hanno registrato una notevole crescita di casi e purtroppo un aumento importante del tasso di mortalità, in particolare nei primi mesi dell’anno. Comunque, la Dengue con le altre malattie quali Chickungunija e Zika, sono presenti in tutti gli altri paesi dell’America Latina e Centrale ed in tutte le isole caraibiche.

 

Il dramma di Matteo e della sua famiglia ci riporta in modo crudo alla necessità di informarsi in modo serio e consapevole prima di un viaggio. Di non sottovalutare le indicazioni ed i consigli. Conoscere i rischi reali ed i modi di evitarli. Il nostro organismo è in grado di superare tutto, ma aiutiamolo a rafforzarsi.

 

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